Agenti FNAARC e brumbrum per gli agenti di commercio

Nuova convenzione per i soci Agenti FNAARC: 750€ di sconto, tasso agevolato e reso gratuito per l’acquisto di auto usate e a km 0 Agenti FNAARC, sempre alla ricerca di nuove partnership per agevolare l’attività professionale della categoria e consapevole dell’interesse degli agenti per l’usato garantito, anche a fronte dell’innalzamento vertiginoso dei prezzi delle auto nuove e dell’inadeguatezza del tetto di deducibilità fiscale, ha voluto stringere una partnership con brumbrum per allargare la propria offerta di convenzioni dedicate ai soci. https://fnaarc.it/brumbrum https://www.youtube.com/watch?v=n9tGCa0lS7Q


Agenti FNAARC: incentivi auto elettriche

Lettera al ministro Adolfo Urso da parte del presidente Alberto Petranzan Agenti FNAARC: incentivi auto elettriche anche per gli agenti e rappresentanti di commercio Petranzan: penalizzati da una fiscalità dell’auto anacronistica che impedisce di contribuire alla transizione ecologica L’annunciato provvedimento di rinnovo degli incentivi auto con la particolare attenzione ai veicoli elettrici è un’occasione importante anche per gli agenti e rappresentanti di commercio. Con una lettera al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente di Agenti FNAARC (Confcommercio) Alberto Petranzan ha chiesto di prevedere l’inclusione specifica della categoria tra i soggetti destinatari degli incentivi all’acquisto di autoveicoli. Gli agenti e rappresentanti di commercio – ha spiegato Petranzan nella lettera ad Urso, sono penalizzati “da una fiscalità dell’auto anacronistica, con un tetto di deducibilità all’auto fermo al lontano 1986”. Limite che “impedisce alla categoria di contribuire alla transizione ecologica, poiché il prezzo medio di acquisto di un’auto elettrica che sia adeguata alle esigenze degli agenti è di molto superiore al massimale deducibile”: 25.822 euro. Il presidente Agenti FNAARC Petranzan ha chiesto un incontro con il ministro Urso per spiegare le ragioni di un comparto – sono 210mila gli agenti e rappresentanti di commercio in Italia e un agente di commercio percorre in media con l’auto 60.000 km all’anno – che costituisce “una risorsa fondamentale per lo sviluppo delle PMI del nostro Paese”. Milano, 8 gennaio 2024


L’alert di Agenti FNAARC alle case mandanti: con meno agenti reti commerciali a rischio

Il presidente Agenti FNAARC Alberto Petranzan: apriamo un tavolo di confronto. Con le imprese alleati sul mercato, ma anche nel favorire il ricambio generazionale della nostra categoria Agenti e rappresentanti di commercio Enasarco: cala il loro numero e cresce l’età (52 anni in media). Un problema anche per le imprese che si avvalgono del loro operato. L’alert è lanciato da Agenti FNAARC, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio. “Noi agenti siamo il motore delle pmi e facciamo la differenza nelle reti commerciali delle grandi aziende, intermediando il 70% del Pil del nostro Paese – spiega il presidente di Agenti FNAARC Alberto Petranzan - Molte piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale della nostra economia, si sono sviluppate e continuano a vendere i propri prodotti e servizi grazie alla figura professionale dell’agente di commercio che, gestendo in prevalenza più mandati contemporaneamente, riesce a sostenere i costi della propria attività garantendo una presenza commerciale sul mercato anche a chi non potrebbe permettersela”. La retribuzione provvigionale, inoltre, motiva costantemente gli agenti spingendoli a superare sempre nuovi obiettivi di vendita. Oltre a ciò, gli agenti rappresentano, nell’era delle vendite online, un presidio importante del mercato anche come preziosa barriera alla concorrenza delle aziende estere. Negli ultimi anni, però, il numero di agenti e rappresentanti di commercio è diminuito di 4.000 unità all’anno: ora sono 209.000 - 18.000 prossimi alla pensione - a fronte di 57.000 aziende preponenti che si avvalgono degli agenti. Per il 74% gli agenti sono plurimandatari, per il 26% monomandatari. Le donne agenti di commercio sono il 15%. Il ricambio generazionale, se non aiutato dalle aziende, è complesso: fisco troppo oneroso che non invoglia ad intraprendere l’attività di agente; costi di gestione dell’attività gravosi e condizioni contrattuali spesso non conformi agli Accordi Economici Collettivi (AEC) stipulati a garanzia di entrambe le parti. “Molte case mandanti – rileva Petranzan - trascurano i reali costi dell’attività dell’agente non comprendendo che un agente correttamente inquadrato può concentrarsi serenamente sul business. Rappresentando perciò nel tempo, per la casa mandante, un sicuro investimento”. Queste criticità vengono confermate da Randstad, talent company leader mondiale, con la quale Agenti FNAARC ha realizzato il portale “La Piazza degli Agenti” che offre mandati qualificati facilitando l’incontro tra agenti e case mandanti: “La figura dell'agente è diventata sempre più cruciale per le aziende, offrendo la flessibilità necessaria per adattarsi a un mercato in continua evoluzione - afferma Marco Ceresa, CEO Randstad Group Italia - Tuttavia, reperire questi profili è diventato particolarmente difficile a causa della ‘talent scarcity’ e del ricambio generazionale. Le aziende dovrebbero investire in strategie di recruitment e formazione mirate per attrarre e sviluppare nuovi professionisti capaci di affrontare le sfide del mercato moderno. Attraverso le attività che stiamo svolgendo a fianco di Agenti FNAARC, lavoriamo per fornire i migliori professionisti presenti sul mercato, valutando attentamente competenze, conoscenze e personalità dei candidati”. Il calo costante degli agenti e rappresentanti di commercio ha portato inoltre tante aziende a non presidiare in modo efficace i territori di interesse e, in molti casi, a perdere un portafoglio clienti fidelizzato all’agente che è andato in pensione, senza il trasferimento ad un agente giovane delle competenze e dell’esperienza acquisite sul campo. Passaggio di competenze ancora più difficile per un agente plurimandatario. “Così come gli agenti di commercio supportano quotidianamente le aziende nell'affrontare i mercati, noi agenti vogliamo collaborare con le case mandanti per rilanciare la figura dell’agente di commercio il cui calo – tira le somme Petranzan - danneggia principalmente le reti commerciali delle aziende stesse. Agenti FNAARC è quindi a disposizione per aprire un tavolo di confronto ed affrontare insieme il delicato tema del ricambio generazionale che sta interessando la nostra categoria”. “Dobbiamo essere alleati con le aziende – conclude il presidente di Agenti FNAARC Petranzan - perseguendo l’obiettivo comune dello sviluppo delle vendite. Per farlo, serviamo entrambi: agente di commercio e casa mandante. Senza una delle due parti le reti commerciali sono a rischio. Ecco perché chiediamo alle case mandanti un confronto per comprendere insieme come favorire questo ricambio generazionale e garantire condizioni eque ad entrambe le parti affinché continuino, insieme, ad ottenere risultati e condividere successi”. Milano, 24 giugno 2024


Agenti di commercio: non si vince da soli

Articolo-intervista al Presidente Agenti FNAARC – Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio Alberto Petranzan uscito sulla rivista bimestrale Commercio C&C. Arrivare preparati al rinnovo degli accordi economici collettivi degli Agenti e Rappresentanti di Commercio è uno degli obiettivi di Agenti FNAARC. Con le sue 110 associazioni territoriali, la Federazione si propone come un modello perfetto di Associazionismo, che pone al centro la figura fondamentale dell’Agente di Commercio e la sua evoluzione. Ne abbiamo parlato con Alberto Petranzan, Presidente di Agenti FNAARC. Quali sono i principali motivi per cui un agente dovrebbe associarsi? L’associazionismo è importante, risponde a più obiettivi. Da un lato l’agente trova una serie di servizi importanti, volti a risolvere le problematiche trasversali, nonché quelle legate al territorio, erogati in maniera puntuale, specifica ed economica. Dall’altro con la quota associativa, che tutto sommato è molto contenuta, aiuta una realtà come FNAARC a tutelare gli interessi di categoria presso sedi istituzionali e non e, di conseguenza, anche i singoli. Basti pensare al ruolo fondamentale che l’Associazione gioca nel regolamentare i rapporti tra casa mandante e agente andando a definire il contratto collettivo. Ribadisco: la partecipazione è importante, anche e soprattutto ora che la nostra professione, come del resto molte altre, si è così modificata. Qual è la storia e l’attività di Agenti FNAARC? Grazie a una lunga esperienza di rappresentanza e di attività a sostegno della categoria, la nostra Associazione, da oltre 70 anni, fornisce soluzioni agli Agenti e Rappresentanti nello svolgimento della propria attività e nei rapporti con le Case Mandanti. Il nostro ruolo, come ho già detto, si esplica nell’andare a discutere e definire il contratto nazionale di riferimento che regola i rapporti con la casa mandante, ma non solo. Da noi l’agente trova supporto legale, organizzativo, fiscale, previdenziale, solo per citare alcuni servizi, oltre all’informazione su tutto quanto di interesse per la categoria. Come si configura oggi la categoria degli agenti? È una categoria tutt’altro che giovane. L’età media è intorno ai cinquant’anni. È difficile far avvicinare i giovani a questo tipo di attività, non tanto perché il ruolo non abbia le sue attrattive, quanto perché le case mandanti non supportano a sufficienza l’ingresso di nuove leve. Quali sono le principali difficoltà? Il giovane ha difficoltà nel sostenere le spese di ingresso: la mobilità, la previdenza, la pressione fiscale, ecc. Su questo le Case Mandanti dovrebbero fare un’approfondita riflessione. Il ruolo dell’agente di commercio è fondamentale, sia come promozione sul territorio che come vero e proprio monitoraggio dello stesso. Se manca questo anello della catena il flusso si interrompe. Dal nostro punto di vista cerchiamo il più possibile di supportare i giovani a partire dal monitoraggio e verifica del contratto di lavoro che viene loro proposto. Purtroppo molti di loro non sono preparati per questo tipo di attenzione e rischierebbero di commettere degli errori fatali. E l’Ecommerce non potrebbe sopperire se non del tutto, almeno in parte al ruolo dell’agente? Non a sufficienza. L’Ecommerce, è vero che fa da vetrina, ma non sostituirà mai e poi mai il ruolo dell’agente di commercio. Lo dicono anche i numeri. Sebbene in crescita, da questo canale, con la dovuta differenza tra i vari settori merceologici, non transita più del 20% del fatturato globale delle aziende. Il mondo dell’Ecommerce si presenta come un grosso contenitore in cui tutti cercano il prezzo più conveniente. L’agente di commercio, diversamente, garantisce stabilità e crescita costante. Come è cambiata la figura dell’Agente negli anni? Basta richiamarlo alla mente. Prima visitava i clienti con la valigetta, ora ha il tablet. La raccolta ordini è più snella e veloce, ma il rapporto umano, che è quello che conta, è rimasto il nodo centrale. La raccolta degli ordini è solo una parte degli incarichi delegati all’agente di commercio. All’agente viene demandato il controllo del proprio territorio, il marketing e la promozione del prodotto. Il ruolo è diventato più complesso. Di conseguenza anche il rapporto con la casa mandante è diventato più stretto e continuativo. Quali servizi, di maggior utilità, proponete ai giovani? Oltre al già citato supporto in fase di contratto, cerchiamo di far capire loro che stanno per intraprendere una strada per la quale diventeranno imprenditori di se stessi, con tutto quello che ne consegue. Per questo li invitiamo a recarsi nelle nostre sedi anche solo per una chiacchierata che serva loro da momento chiarificatore. A proposito di Formazione, su quali fronti intervenite? Su molti fronti. Dallo studio delle lingue, alla pratica informatica, alle analisi di marketing, attraverso corsi dedicati, che vedono l’impegno di docenti molto qualificati a costi decisamente contenuti grazie alle nostre attività di sostegno. A tale proposito, abbiamo richiesto e ottenuto un contributo a fondo perduto per la formazione dei nostri agenti presso Enasarco.


Concordato preventivo biennale: al via anche per i contribuenti forfetari e possibili novi

Il 15 luglio 2024 scorso l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato un aggiornamento del software di compilazione del modello Redditi PF, nel quale sono state inserite le funzionalità necessarie per permettere l’adesione al 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐛𝐢𝐞𝐧𝐧𝐚𝐥𝐞 per i contribuenti che utilizzano il regime contabile forfetario, così come previsto dalle specifiche tecniche contenute in un apposito decreto ministeriale in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Imprenditori e professionisti forfetari possono adesso conoscere la proposta di Concordato preventivo ed eventualmente accettarla entro il termine di presentazione del modello Redditi 2024 (𝟏𝟓 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒). Per questi contribuenti è ora possibile, infatti, compilare il quadro LM del modello direttamente tramite il servizio “RedditiOnline” oppure tramite l’applicativo della dichiarazione precompilata per definire il proprio reddito 2024 e valutare se aderire all’istituto, introdotto dal Dlgs n. 13/2024 al fine di favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi. Per i contribuenti in regime forfetario, l’adesione alla proposta permette di pianificare la propria tassazione per un anno. I contribuenti Isa, invece, hanno a disposizione dallo scorso 15 giugno sul sito dell’Agenzia il software “Il tuo ISA 2024 CPB” per calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità (Isa) e accedere alla proposta di Concordato preventivo biennale (Cpb). 𝐂𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐯𝐢𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢, 𝐝𝐢𝐭𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐟𝐞𝐭𝐚𝐫𝐢 Possono ora aderire alla proposta di Concordato del Fisco anche le persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni e applicano il regime forfetario. Condizione per l’adesione è non avere debiti tributari riferiti al periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta o aver estinto, prima della scadenza del termine per aderire, quelli di importo pari o superiore a 5mila euro (compresi interessi e sanzioni). I contribuenti che optano per il nuovo istituto non possono – entro soglie definite – essere soggetti ad accertamenti sui redditi concordati. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐝𝐞𝐫𝐢𝐫𝐞 I contribuenti forfetari interessati possono calcolare la propria proposta di Concordato compilando i campi presenti nel quadro LM del modello Redditi 2024 (anno d’imposta 2023) tramite il servizio RedditiOnline oppure tramite l’applicativo della dichiarazione precompilata. La proposta di concordato dovrà eventualmente essere accettata entro il termine di presentazione del modello, fissato al 15 ottobre 2024. L’adesione vincola il contribuente a dichiarare il reddito concordato – per un anno in via sperimentale per i soggetti forfetari – a prescindere dagli importi effettivamente conseguiti, mentre non ha alcun effetto ai fini Iva. 𝐈𝐥 𝐂𝐩𝐛 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐈𝐬𝐚 Imprenditori e professionisti che applicano gli Isa possono aderire al concordato dallo scorso 15 giugno tramite il software “Il tuo ISA 2024 CPB” che permette di calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità e di concordare il reddito di lavoro autonomo o di impresa e la base imponibile Irap per gli anni 2024 e 2025. 𝐏𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐧𝐨𝐯𝐢𝐭à 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐂𝐏𝐁: 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐨𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐟𝐥𝐚𝐭 𝐭𝐚𝐱 𝐬𝐮𝐥 𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐭𝐨 In merito al concordato preventivo vi potrebbero essere delle novità a seguito di sollecitazioni che sono state poste al Governo per l’introduzione di una “flat tax” per premiare le partire Iva che aderiscono al CPB oltre al rinvio del versamento dell’acconto all’anno successivo con opportune rateizzazioni. Su questo punto forniremo gli opportuni aggiornamenti.